Come è nato Joystick Ribelli

un political game da Bastardidentro.it

Sempre più complessi e sempre più ispirati ad avvenimenti reali e fatti di cronaca. Da semplici divertimenti i videogiochi si stanno trasformando in un media espressivamente maturo, ripercorrendo  la stessa strada percorsa dal cinema nel secolo scorso.

Pubblicità e propaganda se ne  sono accorte, e  hanno iniziato usare i videogames per persuadere i giocatori. Sia apertamente, che inserendo al loro internodistorsioni invisibili e messaggi – che potrebbero quasi definirsi subliminali – per spingerlo ad appoggiare un prodotto, un’ideologia, una guerra, una religione.

Mentre molti giochi sono cersurati e criticati perchè  accusati di istigare i ragazzi alla violenza, il problema della propaganda sembra essere ancora completamente ignorato. Almeno dalla maggioranza delle persone.

Esperti di videologia e semplici videogiocatori si sono infatti accorti della crescente strumentalizzazione politica dei videogiochi e hanno iniziato a reagire. Con azioni di protesta individuali e collettive all’interno dei mondi virtuali online o creando a loro volta vidogiochi  “di controinformazione”.

Questo blog vuole essere un punto di osservazione  su un fenomeno che si rivela giorno dopo giorno sempre più interessante.

Rossana Caviglioli

Lascia un commento